L’obiettivo dell’attività sperimentale “Abruzzo reset”, che ho realizzato con gli studenti del 3 anno dell’Accademia dell’Immagine dell’Aquila nell’anno 2007/2008, è stato quello di ripensare il racconto per immagini delle città abruzzesi, di “resettarne” la percezione dei cittadini che le vivono e la conoscenza all’esterno.
Si è scelto di guardare le città dal punto di vista del tessuto vivente che le caratterizza ed evitare i temi del racconto “classico” di quei luoghi, percepiti come vecchi, retorici e banalizzanti. Una fase di ricerca socioeconomica ha permesso al gruppo di studenti l’individuazione a L’Aquila e Pescara di “finestre” dalle quali gettare degli sguardi nuovi sulla città, proponendone, attraverso due brevi video, una nuova narrazione. Per Pescara si è centrata l’attenzione sulla scena musicale hard rock, da qualche anno molto attiva (testo specifico e video in area).
Per L’Aquila la scelta è caduta su un aspetto molto sentito della vita cittadina, la passione e la partecipazione al Rugby, di cui L’Aquila è stata capitale nazionale per molti anni e che oggi vede un gran numero di scuole e squadre impegnate in campionati nazionali e internazionali, in un momento di forte crescita di questo sport. Questa “passione” si configura oggi come elemento forte di internazionalizzazione della città, proprio per la base molto ampia di affiliati locali, l’attrazione di giocatori stranieri, e la capacità di produrre un “vivaio” che rifornisce di giocatori le squadre di tutto il mondo. Nello specifico particolare attenzione è stata data alle squadre femminili della città. Anche in questo caso è stata attivata una collaborazione con il management della squadra cittadina, che è stata informata ed ha collaborato alla fase di ricerca.
Prodotti di conoscenza, ma anche di comunicazione; svecchiare un marketing territoriale fondato su una lettura stereotipata e scolastica delle due città, con la messa a punto di nuovi prodotti audiovisivi, è stato uno degli obiettivi del progetto, che ha avuto, quindi, finalità formative, conoscitive ed economiche.
In ambedue i casi si tratta di esercitazioni didattiche, di prototipi frutto di una attività fortemente sperimentale.
Gli studenti sono stati divisi in team per la ricerca preliminare e le realizzazione dei video. che hanno lavorato 4 mesi su ogni video.
La prima parte è stata esplorativa e di ricerca. La ricerca ha previsto una fase “desk”, su documentazione reperibile, e sul campo, con interviste, sopralluoghi e prime ipotesi di lavoro, e ha prodotto un primo piano di lavorazione. Agli studenti è stato chiesto di divenire degli “esperti”, di leggere le cronache, di tenere sotto controllo le classifiche dei campionati in corso, di conoscere giocatori e localizzare i centri dei supporters in città, dai circoli, e di andare a guardarli . Sono stati intervistati i giornalisti più importanti, i soggetti che localmente rappresentano la memoria del rugby in città. Indagini quantitative sono state fatte sulla diffusione dello sport in città, sul numero delle scuole, sugli affiliati, e qualitative sulla “percezione” che i cittadini hanno del rugby e della città.
L’ Aquila rugby!
Accademia dell’Immagine
durata 8’31”, 2008